Articoli con tag diabete

Il dottor Saldalamacchia insegna a dimagrire con gusto

Molto spesso si scopre di essere diabetici solamente quando si fanno le analisi del sangue di routine.

Gli esperti hanno riassunto nella regola delle 4 M la ricetta per una buona gestione della malattia:
• Monitoraggio della glicemia
• Movimento (Attività fisica)
• Mangiare (bene e sano)
• …e se necessario Medicine (ipoglicemizzanti o insulina)

L’alimentazione è un elemento cardine nella cura di questa malattia ed è sicuramente un argomento difficile da affrontare con pazienti che non riescono, soprattutto all’inizio, a gestire la malattia.

Contrariamente a quanto molti credono l’alimentazione ideale del diabetico non è affatto complessa o restrittiva. Per la maggior parte delle persone la dieta va infatti semplicemente adattata alla malattia, di certo non stravolta. Sebbene alcuni alimenti vadano consumati con moderazione esiste comunque un’ampia gamma di alternative salutari tra le quali il diabetico può scegliere.

Un ottimo libro sull’alimentazione in pazienti diabetici è quello scritto dal dottor Gennaro Saldalamacchia e dalla dottoressa Pacioni.

Il dottor Saldalamacchia fa parte della Divisione di Medicina Interna e Nutrizione Clinica della Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli dove segue persone con diabete e obese.

Il libro si chiama “Guida pratica a un metodo intensivo, multidisciplinare, di dimagrimento per pazienti diabetici obesi” e ho avuto il piacere di poterlo leggere.

In maniera chiara e semplice viene descritto l’approccio multidisciplinare alla malattia, non solo da un punto di vista alimentare ma anche dal piano fisico con l’aumento dell’attività fisica.

Al libro sono allegati un ‘diario unificato’ e numerose ricette elaborate e provate dalle dietiste del Policlinico Federico II di Napoli, che possono essere strumenti di grande utilità per poter seguire, anche per lungo tempo, schemi dietetici ipocalorici senza mortificare il gusto.

Il libro, il diario e le ricette sono scaricabili online.

Ecco gli indirizzi:

-Scarica il libro ‘Dimagrire con gusto’ (.pdf 1,3 Mb)
-Scarica le ricette di Sara Pellegrino e Giuliana Vitolo (.pdf 260 kb)
-Scarica il diario unificato per il monitoraggio di alimentazione, attività fisica e peso corporeo (.pdf 136 kb)

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Novità nella cura di patologie invalidanti come il diabete e l’obesità

Svelati i meccanismi di connessione tra obesità, diabete e aterosclerosi. La notizia arriva dal IV Congresso Sio – Lazio (Società italiana di obesità), in corso a Viterbo. Saverio Cinti, direttore dell’Istituto di Anatomia dell’Università Politecnica delle Marche, autore della lectio magistralis ‘Basi scientifiche per un laboratorio di medicina traslazionale’, parla dei suoi studi, che aprono a importanti novità per la cura di patologie invalidanti come il diabete, appunto, e l’obesità.

“Abbiamo osservato”, ha spiegato Cinti, “fenomeni infiammatori del tessuto adiposo che determinano un ostacolo alla normale funzione dell’insulina, interferendo con i suoi recettori e determinando da un lato l’aumento della sua produzione e dall’altro un innalzamento del livello di glucosio nel sangue. Si passa, dunque, da un situazione di sovrappeso, che ancora non è  una patologia -ma può rappresentare un problema solamente estetico- al diabete. Il confine è  molto sottile e si concretizza in pochi centimetri di grasso addominale in più”.

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Fare la colazione per tenere lontano malattie cardiache e diabete

La prima colazione è davvero il pasto più importante della giornata: a sostenerlo è uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition dai ricercatori australiani del Menzies Research Institute (Tasmania), da cui emerge che saltare la colazione per un lungo periodo di tempo può aumentare il rischio di incorrere in malattie cardiache e diabete.

Secondo i dati raccolti dal National Nutrition Survey saltare la prima colazione è una pratica abbastanza comune per il 23% degli adulti e il 10% dei bambini. Lo studio ha esaminato i dati di oltre 2.000 partecipanti seguiti per 20 anni dalla fanciullezza all’età adulta: “Coloro che hanno saltato la colazione sia nell’infanzia che nell’età adulta hanno una circonferenza vita più grande e livelli più alti a digiuno di insulina, colesterolo totale e colesterolo LDL, quello colesterolo cattivo – spiega Kylie Smith, prima autrice della ricerca -. Questi sono tutti fattori di rischio per malattie cardiache e diabete”.

Cuore più forte e diabete e colesterolo più lontani per chi fa regolarmente salute, spiegano i ricercatori: “Promuovere i vantaggi della colazione potrebbe essere un messaggio semplice e importante per la salute pubblica – spiega Alison Venn, che ha supervisionato la ricerca -. I genitori dovrebbero dare il buon esempio ai loro figli”.

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Sovrappeso e Diabete

Bastano dieci chili in più di peso quando si raggiungono i 50 anni per triplicare il rischio di contrarre il diabete di tipo 2.zucchero
Lo ha dimostrato una ricerca statunitense pubblicata dal Journal of the American Medical Society. Lo studio è stato condotto dall’università di Seattle e ha dimostrato che l’effetto negativo si manifesta qualunque sia il peso di partenza. Per coloro che sono già obesi al raggiungimento della mezza età aggiungere ulteriori chili aumenta il rischio addirittura di cinque volte rispetto a chi non è obeso e non ingrassa.

 

L’aumento di peso favorisce anche l’insorgenza del diabete di tipo 1, sottolineano gli autori:

Il risultato di questa ricerca conferma che è fondamentale mantenere un peso corporeo ottimale quando si raggiunge la mezza età

 ha spiegato Mary Biggs, che ha coordinato lo studio e suggerisce che il controllo della massa corporea rimane importante per evitare il diabete almeno fino ai 65 anni.

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Scoperta una molecola responsabile dell’insulino-resistenza in soggetti obesi

obesitàE’ stata scoperta una molecola responsabile dello sviluppo dell’insulino-resistenza e del diabete di tipo 2 nelle persone in sovrappeso od obese.

Un gruppo di ricercatori europei ha scoperto che le persone obese hanno una grande quantità della molecola ‘CXCL5′, prodotta da alcune cellule del tessuto adiposo. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Cell Metabolism. La sedentarietà e l’obesità sono i principali fattori di rischio per il diabete di tipo 2. E’ noto inoltre che le sostanze prodotte dal tessuto adiposo sono responsabili del collegamento tra obesità e diabete.

“L’infiammazione cronica del tessuto adiposo, che è tipica delle persone obese, è una fase cruciale nello sviluppo dell’insulina-resistenza e del diabete di tipo 2”, ha detto Lluis Fajas, ricercatore dell’Institute of Health and Medical Research (Inserm) in Francia e autore dello studio.

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Obesità e depressione

depressioneDepressione e accumulo di grasso viscerale (depositi di grasso nascosti intorno agli organi nell’addome) sono collegati: lo prova un nuovo studio americano, confermando il legame tra depressione e malattie cardiache e diabete. Il legame era infatti già noto, ma gli scienziati non sapevano spiegarsi come mai un disturbo dell’umore potesse influire sul rischio di contrarre vere e proprie malattie.

“Con il nostro studio abbiamo invece provato”, dichiara la coordinatrice, Dr.ssa Lynda H. Powell del Rush University Medical Center di Chicago, “che l’adiposità centrale, che le persone chiamano pancetta, è un mezzo importante con cui la depressione contribuisce ad aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e diabete”.

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Come riconoscere e trattare l’ipoglicemia

Il nostro cervello per funzionare ha bisogno di zucchero e quando questo ipoglicemiascende ad un livello troppo basso iniziano una serie di modifiche del nostro corpo che possono portare al coma ed alla morte.

L’ipoglicemia si può manifestare con differenti sintomi, tra cui:

  • debolezza, fame, capogiro e svenimento;
  • la pella può essere sudorosa e fredda;
  • il polso può essere rapido e forte;
  • palpitazioni e tremori muscolari;
  • stranezze nella condotta e nelle azioni;
  • confusione mentale
  • violenza
  • livello di coscienza diminuito fino al coma.

Le persone affette da diabete possono andare incontro ad ipoglicemia, e in alcuni casi possono riconoscerne l’arrivo. In altri casi invece si può manifestare come complicanza del digiuno protratto, di un’ingestione di alcoolici soprattutto a stomaco vuoto e può manifestarsi nell’anoressia.

Cosa fare di fronte ad un caso di ipoglicemia? Leggi il seguito di questo post »

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Cos’è la Sindrome Metabolica

Forse questa è una delle domande che ancora non avete fatto al vostro medico, eppure è una patologia molto frequente ed è un fattore di rischio di eventi cardiovascolari.

Noi di Dietologica cercheremo di spiegarvi brevemente e semplicemente questa patologia che può essere definita come l’associazione di tre o più sintomi tra questi elencati:

  • Indice di massa corporea superiore a 30 (obesità);
  • Girovita superiore a 88 cm per le donne e superiore a 102 negli uomini;
  • ipertensione arteriosa (superiore130 massima e 90 di minima);
  • glicemia a digiuno superiore a 110 mg/dl;
  • colesterolemia superiore a 200 mg/dl;
  • trigliceridi superiori a 150 mg/dl;
  • HDL colesterolo inferiore a 40 nella donna e inferiore a 30 nell’uomo;

Questa sindrome, che vanta un’elevata incidenza e prevalenza nella popolazione occidentale, può essere prevenuta e curata attraverso una corretta alimentazione ed esercizio fisico.

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Animali obesi: curare loro o i padroni?

Leggevo una curiosa notizia su una rivista inglese online di veterinaria. A quanto pare a Liverpool c’è una clinica per mettere a dieta i nostri amici gatti e cani.

La clinica è nata dopo un’indagine che ha evidenziato come molti animali da compagnia siano affetti ultimamente da obesità, problemi cardiaci, diabete e artrite. I piccoli pazienti ricevono una visita approfondita del veterinario, una dieta e esercizi da fare.

Lodevole iniziativa, ma mi viene da pensare al fatto che forse un aiutino bisognerebbe darlo anche ai padroni se arrivano a far diventare obesi i loro animali da compagnia. Non trovate?

[Via vet-magazin]

Discutiamone sul forum di Dietologica

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Un microchip per i diabetici

E dopo il Pacemaker gastrico o chip gastrico per obesi di cui vi abbiamo parlato nei giorni scorsi in un articolo, oggi vi vogliamo riportare la notizia di quello pensato per diabetici.

L’impresa MicroCHIPS ha inventato dei microchip impiantabili nella pelle che monitorano i livelli di zucchero nel sangue e che dispensano insulina.

Questa invenzione rivoluzionaria mira ad un miglioramento della vita dei pazienti affetti da diabete, determinado un controllo della malattia più preciso rispetto alle strice di sangue, ed a una più rapida terapia.

Per ora questi Microchips sono stati sperimentati solo su animali e dall’anno prossimo si passerà alla sperimentazione nell’uomo.

[Fonte: Popcsi]

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